C
C (profilati a) |
" Profilati a caldo di acciaio, detti anche profilati ad U. Tali lettere indicano la forma della sezione piana trasversale. Vengono prodotti in due serie unificate: serie normale (norma UNI 727-728); serie rinforzata (norma UNI 1086-1087). La serie normale ha l’altezza variabile da 30 a 300 mm, quella rinforzata da 140 a 300 mm. In genere in tabelle sono riportate anche: l’area della sezione, la coordinata del bericentro della sezione rispetto ad un suo lato parallelo all’asse nn, il momento d’inerzia, il modulo di resistenza, e il raggio d’inerzia." |
C.A.D. |
Computer aided design o disegno assistito. Programma software per il disegno architettonico, meccanico, geografico ed altro genere. |
Calafatare |
" Operazione che si compie per rendere stagna una qualsiasi giunsione o una commessura tra due lamiere, o tubi, o altri pezzi metallici. Nelle costruzioni navali la giunzione fra due elementi di legno è ottenuta cacciando a forza nell’in- terstizio stoppa e catrame; per le lamiere del fasciame esterno, invece, si ricalca, mediante apposito utensile, il labbro della lamiera sovrapposta contro la superficie di quella sottoposta." |
Calandratura |
Operazione che si compie per spianare, lucidare, curvare tutto ciò che entra in commercio sotto forma di fogli, utilizzando la calandra, macchina dotata di rulli. |
Calastrelli |
Collegamenti rigidi (in genere di ferri piatti o angolari) utilizzati nella realiz- zazione di pilastri composti metallici (es. unione di due profilati a C). |
Calce |
" Legante usato per comporre malte aeree e malte idrauliche. E’ costituita da ossido di calcio ottenuto dalla cottura di pietra calcare a circa 800 °C, si ottiene così la C. viva, facendola fermentare con acqua si ottiene la C. spenta. Se la quantità di acqua è in eccesso si ottiene una pasta plastica ed untuosa: grassello; se l’acqua è in forte eccesso si ottiene il latte di calce. Nel linguaggio commerciale corrente si distingue: la calce grassa, se il rendimento di grassello è superiore a 2,5 mc per tonnellata di C.; calce magra, se invece è compreso fra 2,5 e 1,5 mc per tonnellata di C." |
Calcestruzzo |
Conglomerato costituito di materiali inerti (sabbia, ghiaia, scaglie di laterizio) uniti ad un legante idraulico (calce, cemento) e ad acqua; al variare delle proporzioni dei componenti e della natura degli inerti utilizzati si hanno calcestruzzi grassi, magri, leggeri, ecc. Se il calcestruzzo viene associato ad un'armatura in tondini di ferro si parla di calcestruzzo armato, detto più comunemente cemento armato. La realizzazione degli elementi costituenti la struttura in cemento armato di un edificio (fondazioni, pilastri, travi, solai) avviene tramite la colata (getto) del calcestruzzo in appositi involucri (cassefome) in legno o metallo, che vengono rimossi a presa avvenuta |
Calcestruzzo a faccia vista |
" Utilizzato nelle superfici degli edifici senza essere ricoperto da intonaco, ottenendo vari aspetti, anche esteticamente pregievoli, che si possono ottenere tramite varie tecniche: le cassaforme, generalmente in legno duro, ma anche in acciaio, quest’ultime per ottenere superfici notevolmente lisce e omogenee; oppure lavorare con attrezzi il getto sufficientemente indurito. A seconda dell’at- trezzo usato si ottiene la bocciardatura, la scalpellinatura, la martellinatura, ecc." |
Calcestruzzo armato |
Struttura composta da C. e barre in acciaio a sezione circolare, dove il C. ha il compito di assorbire le sollecitazioni di compressione, mentre l’acciaio, ha il compitio di resistere alle sollecitazioni di trazione. Ne risulta che la struttura può resistere a sollecitazioni di compressione, trazione, flessione, taglio e torsione. |
Caldana |
Sottile strato (4 –5 cm) di ghiaia minuta e malta, fatto per spianare a livello un solaio o un sottofondo, sul quale viene allettato uno strato di malta dello spessore di 1cm e viene posto in opera il pavimento. |
Calettare |
Unire due parti di una struttura, in genere di legno, introducendo una sporgenza su una parte e una corrispondente cavità nell’altra, così da combaciare perfet-tamente sia in altezza sia in larghezza. |
Camera a canna |
" Struttura leggera usata per controsoffitti; costituita da un’armatura principale di legno appoggiata alla muratura portante. Alla struttura è fissato uno strato di sottilissime canne o reti metalliche rivestite di intonaco. La C. a canna fu molto usata nell’epoca barocca che realizzò con tale mezzo fittizio fastosissime volte decorative. Oggi tale struttura (in genere di reti metalliche) serve soltanto a rivestimento e isolamento del solaio, preferendo controsoffitti ispezionabili." |
Camera d’aria |
Spazio vuoto ottenuto nello spessore di un muro, per isolamento termico. |
Camino |
(diminutivo caminetto) Impianto che permette l’accensione del fuoco all’interno di un edificio, allontanandone i prodotti della combustione. E’ costituito da un pianale rialzato, il focolare, sul quale arde la legna. Il fumo viene raccolto da una cappa, cioè dall’imboccatura della canna fumaria attravrso la quale esce all’aperto al disopra della copertura, tramite il comignolo. La dimensione della canna fumaria è calcolabile in base a 5-6 dmq per ogni 100 mq di ambiente da riscaldare. |
Camino dei cassoni |
Tubo di lamiera di ferro del diametro da 0,75 a 1,20 m che mette in comunicazione con l’esterno la camera di lavoro del cassone impiegato nelle fondazioni pneumatiche, e viene allungato man mano che il cassone affonda. |
Campanile |
(anche torre campanaria) Costruzione elevata, a forma di torre, a pianta quadrata, circolare o poligonale che termina con un locale, detto cella campanaria, dove alloggiano le campane. Il C. a vela, forse la tipologia più antica, è una sopraelevazione del tetto delle chiese, con delle finestre nel cui vano sono collocate le campane. Celebri campanili sono: quello di Giotto a Firenze, quello Pendente di Pisa, la Ghirlandina di Modena. |
Campata |
Distanza lineare compresa tra gli assi verticali di sue sostegni successivi. Quando essi siano colonne, si parla di intercolumnio. Chiamasi luce quando corrisponda all'ampiezza del vano tra i due sostegni. |
Campigiana |
Laterizio più grande di un ordinario mattone ma con piccolo spessore impiegato per coprire pavimenti soprattutto di terrazzi. |
Canalatura |
Incavo che si trova sotto il gocciolatoio di una cornice, per impedire all’acqua piovana di scorrere lungo il muro. |
Canale |
Il solco che è formato dalla scanalatura delle colonne. |
Canale di gronda |
" (anche grondaia) L’acqua meteorica proveniente dalle falde della copertura a tetto (dalle linee di compluvio e displuvio per le coperture piane) è convogliata verso i centri di raccolta, bocchettoni, per essere da questi incanalata negli elementi orizzontali, con pendenza da 0,2 a 5%, detti appunto canali di gronda, e poi nella rete fognante mediante gli elementi verticali, pluviali. I canali di gronda sono realizzati in lamiera di ferro zincata o in fibrocemento o in PVC o in rame, in acciaio inossidabile, o in alluminio; di sezione semicircolare, rettangolare o trapezia. Possono essere lasciati a vista o incassati in una cornice di calcestruzzo." |
Canastro |
Difetto del legname, in particolare di conifere, consistente nell’indurimento e arrossamento del legno del tronco, nella zona dove esso è meno protetto dal vento. Dà luogo a imbarcamento, a contorcimento della fibra, ecc. |
Cannello |
Specie di bastoncino che riempie le scanalature di alcune colonne. |
Cantèrio |
Trave maestra o bordonale. |
Cantina |
" Luogo di un edificio completamente o parzialmente interrato, adibito alla conservazione del vino. Caratteristica essenziale è la sua temperatura; che deve essere costantemente fresca, ma asciutta, per questo avrà un buon isolamento dal terreno sottostante e nella copertura, se non inserito in un edificio a più piani." |
Canto |
Angolo fatto da due muri che si incontrano, sia dalla parte esterna sia dalla parte interna. Quello della parte esterna si chiama più propriamente cantone. |
Cantonale |
Ferro profilato ad L, detto anche angolare. |
Caolinite |
Minerale di colore bianco o tinte diverse se impuro: silicato idrato di alluminio. Costituito essenzialmente da caolino e di molte altre argille. Di solito si presenta in masse squamose poco coerenti o terrose, rarissimo invece in cristalli. |
Capitello |
"Parte terminale di una struttura di sostegno ad andamento verticale (colonna o pilastro) a contatto con la sovrastante struttura di regola a sviluppo orizzontale. Ha larghissima varietà di forme in tutte le architetture del passato, si possono tuttavia distinguere fra le parti che lo costituiscono: l’echino, elemento soggetto a modificazioni in base alle diverse forme di decorazione, e l’abaco che lo sovra- sta. Nell’architettura greca troviamo il C. dorico, con abaco quadrato ed echino a cuscinetto curvo; il C. ionoco, caratterizzato dalle volute laterali dell’echino; e il C. corinzio, con un calato ornato di foglie di acanto e volute angolari. Da questi derivano il C. composito, il C. romanico, il C. bizantino, il C. gotico, ecc. (l’elenco qui riportato delle diverse tipologie non è assolutamente esaustivo, e richiede maggiori approfondimenti)." |
Cappa |
" Strato di materiale impermeabile steso su una struttura muraria per impedire eventuali infiltrazioni d’acqua, in genere costituito da asfalto o da pastina di cemento. La C. è soprattutto usata nell’estradosso delle volte; quando queste sono in muratura la C. è costituita da uno strato di malta idraulica ricca di legante, si utilizza l’asfalto solo quando l’impermeabilità deve essere garantita in modo assoluto." |
Cappella |
Piccolo edificio adibito a culto, isolato o incorporato in un edificio più grande (chiesa, palazzo, castello, ecc.), può essere anche un settore o una rientranza della chiesa. |
Cappotto (isolamento a) |
" Si utilizza se l’intonaco non può aderire direttamente al supporto oppure quando si preferisce lasciare uno strato di microventilzione fra intonaco e supporto; tra questi ultimi due strati si inseriscono reti di armatura." |
Capra |
(anche cavalletto) Sostegno fornito di piedi: in legno, usato da muratori e imbianchini formato da una traversa con due gambe a V rovescio. In legno o in ferro, per carichi piuttosto grandi, formata da tre travi disposte a piramide e unite da una legatura al vertice, dove è attaccato un apparecchio di sollevamento: paranco, carrucola di rinvio di un verricello, ecc. |
Capriata |
Struttura portante, in legno o metallica, impiegata per la costruzione dei tetti a falde inclinate. È una trave reticolare piana, costituita da elementi collegati in modo da renderla indeformabile. Catena, monaco, saette. |
Cariatide |
Statua femminile utilizzata al posto di una colonna o pilastro, che sostiene le sovrastanti membrature architettoniche (architrave). |
Carota |
Campione di roccia, di forma cilindrica e di varie dimensioni, che si stacca dalla massa originaria mediante le operazioni di carotaggio. |
Carpenteria |
È il complesso delle opere di strutture portanti in calcestruzzo armato di un edificio. Nei progetti esecutivi, i disegni di C. mostrano, con idonee rappresentazioni e dimensionamenti, tutti gli elementi strutturali: pilastri, travi, solai, ecc. (con la posizione, e dimensione di tutti i “ferri” dell’armatura, ecc.). |
Carton-feltro bituminato |
Materiale di impermeabilizzazione, costituito da uno strato di fogli di amianto, o vetro, o juta, o cotone, impregnati fino a saturazione di bitume. Può essere utilizzato a più strati, usato generalmente per le coperture piane. |
Cartongesso |
"Pannelli formati da gesso in lastre rivestite, sulle due facce, da fogli di cartone; usati per realizzare pareti divisorie e tramezzi, lo spessore varia da 10 a 25 cm." |
Casa |
Complesso di ambienti, riuniti in un organismo architettonico rispondente alle esigenze necessarie alla vita domestica dei suoi abitatori. Se isolata ed utilizzata da una sola famiglia si dice C. unifamiliare. |
Case a schiera: serie di case unifamiliari, generalmente da uno a un massimo di tre piani, disposte una dopo l’altra con un lato, cieco, in comue, e le aperture solo su i due fronti opposti. |
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Case in linea: edificio composto da più appartamenti, anche di “taglio” diverso, disposti su più livelli, serviti da una scala comune,tale sistema si ripete creando uno sviluppo orizzontale nella definizione del volume. |
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Case a torre: edificio caratterizzato dalla preminenza dello sviluppo verticale nella definizione del volume, dall’isolamento del fabbricato su tutti i fronti, dalla ripetizione del piano, con la distibuzione degli alloggi, per un numero variabile di volte, e da un elemento di collegamento verticale e di distribuzione ai piani. |
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Cassaforma a perdere |
Quando è impossibile il recupero della cassaforma dopo la presa del calcestruz-zo, ad esempio nel caso di una soletta posta molto vicina alla superficie del terreno. |
Cassero |
(anche cassaforma) Cassa di legno, o acciaio, o alluminio, o plastica, o altro materiale, che riproduce esattamente la forma delle strutture (portanti o di rivestimento) da eseguire in calcestruzzo, armato o no. L’armatura, se presente, viene posta nella cassa prima del getto di calcestruzzo. |
Cassettoni |
(anche lacunari) Incavi di forma geometrica ricavati nei soffitti piani o nelle volte in muratura a scopo decorativo. In origine tale sistema veniva a formarsi naturalmente dall’incrocio delle travi di un soffitto. Già nell’architettura greca i cassettoni avevano funzioni estetiche oltre che decorative. Finti si dicono i C. solo dipinti. |
Cassone |
"(anche cassero) Cassaforma con o senza fondo utilizzata nelle fondazioni in presenza di acqua; aperta sul lato alto per consentire il riempimento finale. Viene appoggiata sul terreno di fondazione, oppure penetra in esso, in questo caso è sprovvisto di fondo e se ne rende tagliente il bordo inferiore." |
Castello |
Edificio fortificato, cinto di mura con torri e bastioni per dimora e difesa dei proprietari terrieri e dei signori feudali. Anche borgo chiuso da mura e per lo più situato su un’altura. |
Catena |
Barra di ferro, usata per consolidamento statico posta a contrasto tra muri oppo- sti. Frequenti le C. in ferro nei porticati a volta sostenuti da colonne, dei sec. 15° e 16°. Anche una delle parti della capriata, sottoposta a sollecitazione di trazione detta anche tirante. |
Catino |
Semicalotta che copre e chiude superiormente absidi e nicchie. |
Catogeo |
Termine antico che indica sia il pianterreno delle case sia i sotterranei dove si conservano in fresco gli alimenti. Per analogia anche i cimiteri sotto terra e i templi scavati nella roccia come in Egitto e in India. |
Catrame |
Prodotto bituminoso, viscoso o liquido derivante dalla distillazione dei carboni fossili fuori dal contatto dell’aria nelle officine del gas e nelle cokerie. Esistono diversi tipi in base al carbone utilizzato: C. di lignite, C. di litantrace, C. di scisto, C. di torba, ecc. |
Cattedrale |
"Chiesa principale della diocesi dove si trova la cattedra. Celebri quelle gotiche, soprattutto in Francia, quali: la C. di meaux, la C. di Reims, la C. di Laon, la C. di Notre-Dame a Parigi, la C. di Chartres; ma anche in Inghilterra con la C. di Canterbury, ecc. Caratterizzate tutte da un forte sviluppo verticale, dalla loro straordinaria lunghezza, e dall’introduzione delle volte a crociera d’ogive." |
Cavetto |
(anche guscio, sguscio) Modanatura formata da un quarto di circonferenza. |
Caviglia |
Grossa vite a legno per il fissaggio delle rotaie a suola alle traverse di legno. |
Cella |
La parte interna del tempio in cui era la statua del Dio. |
Cella solare |
Dispositivo che utilizza semiconduttori i quali, esposti alla radiazione solare, generano corrente elettrica. |
Cemento adesivo |
Presenza nell’impasto di malta adesiva, per la presenza di caseina in grande proporzione rispetto a cemento, cariche ed additivi. Adatto per l’incollaggio di elementi ceramici di dimensioni fino a circa cm 20x20. |
Cemento alluminoso o fuso |
"Ottenuto dalla calcinazione spinta di una mescolanza molto omgenea di calcare e bauxite; il processo di presa è molto lento, ma di rapido indurimento. Resistenza a compressione: dopo 3 giorni 325 kg/cmq; dopo 28 giorni 525 kg/cmq." |
Cemento-amianto |
"Conosciuto principalmente con il nome commerciale di Eternit. Composto di una pasta di acqua, cemento idraulico a lenta presa e fibre di amianto che, attraverso lavorazione, viene ridotta in fogli. Questi, allo stato umido, possono essere foggiati in varie forme oppure sovrapposti a formare un maggiore spessore. Ha caratteristiche di ottima elasticità e resistenza alla trazione e alla flessione, ed agli agenti atmosferici; per questo, utilizzato per lastre di copertura di ogni tipo, serbatoi, tubazioni, ecc. Ne è escluso l’uso in ambienti abitati dall’uomo a causa degli effetti dannosi sulla salute provocati dalle fibre di amianto." |
Cemento armato precompresso |
"Lavorazione del cemento armato che permette di sfruttare adeguatamente le elevatissime qualità meccaniche di alcuni acciai speciali; attraverso la compressione preventiva del conglomerato, ottenuta per mezzo di vari sistemi: a fili aderenti, l’armatura viene pre-tesa prima del getto di calcestruzzo, a fili scorrevoli, l’armatura, priva di tensione e protetta da una guaina, viene tesa dopo il getto di calcestruzzo. Si ottiene quindi un nuovo materiale che sotto l’azione di carichi esterni reagisce diversamente dal cemento armato comune, diversità che si manifesta attraverso la partecipazione di tutta la sezione (ad es. nella trave) che reagisce interamente alla sollecitazione di compressione, e lo sfruttamento completo dell’alta capacità di resistenza alla trazione dell’acciaio." |
Cemento d’altoforno |
Ottenuto con la macinazione, senza aggiunta di materiali inerti, mescolando il clinker puro di cemento e scorie basiche d’altoforno a coke sotto forma di sabbia vetrificata, derivanti dalla produzione di ghisa. |
Cemento normale o Portland |
"Brevettato nel 1824 con il nome di Portland perché, una volta impastato con acqua e indurito, è molto somigliante alla pietra da costruzione che si ritrova nell’isola di Portland. Ottenuto dalla cottura (a circa 1400°C) di marne naturali o mescolando calcare e materia argillosa e successiva macinazione del prodotto di cottura senza aggiunta di materiale inerte. Il cemento, impastato con acqua, offre un’ottima resistenza alla compressione (dopo 7 giorni: 175 kg/cmq; dopo 28 giorni: 325 kg/cmq); fa presa tanto all’aria che in presenza di acqua." |
Cemento pozzolanico |
Ottenuto dalla macinazione, senza aggiunta di materie inerti, mescolando clinker puro di cemento e pozzolana. |
Cenacolo |
Vedi Triclinio. |
Cenotàfio |
Tomba vuota. Monumento sepolcrale in onore di illustri defunti senza che la salma del defunto stesso vi sia sepolta. Esempio di C. è la tomba di Dante in S. Croce a Firenze. |
Centina |
"Struttura provvisoria di legno o di tubi di acciaio a sostegno degli archi e delle volte durante la costruzione, formata da due parti: la centinatura o incavallatura, con lo scopo di sostenere il carico, costituendo l’ossatura della C.; e il manto o dossale che dà la forma alla volta o all’arco." |
Certosa |
Monastero di certosini (dalla Grande Chartreuse vicino a Grenoble, convento di S. Brunone, X sec.) caratterizzato da due chiostri contigui alla chiesa, intorno ai quali sorgevano le celle uguali fra loro e isolate. Le più famose in Italia sono: la C. di Pavia, la C. di Bologna (fondata nel 1334), la C. di Chiaravalle (1135), ecc. |
Chiave di volta |
"(anche serraglia o cuneo) Elemento dell’arco; concio, posto alla sommità dell’arco o della volta. Se l’arco o la volta è costruita con struttura laterizia o a getto, e la C. non è elemento ben definito, si intende solo il punto centrale e più alto della volta." |
Chiave (disposizione in) |
Nella muratura di mattoni indica la disposizione dei mattoni stessi con il lato lungo normale alla fronte del muro. Anche elemento costruttivo di ferro che si dispone orizzontalmente secondo la corda di un arco, ancorandolo con le murature che lo fiancheggiano per contrastare le spinte dell’arco sui piedritti. |
Chiesa |
"Edificio dedicato al culto cristiano, dove i fedeli convengono per la preghiera e per assistere alle sacre funzioni. Essenzialmente le tipologie sono due: la basilica e lo schema della pianta centrale. Può considerarsi un fenomeno di compenetrazione tra i due schemi l’innesto della cupola sull’edificio basilicale. Dallo schema basilicale, fin dal IV sec., derivano la pianta a croce latina, con lo sviluppo del transetto (navata trasversale); e la pianta a croce greca, quando i bracci del transetto acquistano la lunghezza pari a quelli della navata longitudinale; v. navata, transetto, cappella, presbiterio, coro, sagrestia, pulpito, cattedra, matroneo; anche Basilica, Cattedrale, Duomo, Battistero, Certosa." |
Chiosco |
Padiglione di forma rotonda o poligonale, formato di colonnine che sostengono una cupola, come luogo di riposo in giardini o terrazze. Oggi anche piccolo edificio, talora di carattere e materiali provvisori, per vendita di cose minute. |
Chiostrina |
Piccolo cortile interno destinato generalmente ad arieggiare ed illuminare scale ed ambienti di servizio. |
Chiostro |
Cortile interno di un monastero: collega la chiesa con i vari fabbricati monastici, cinto da porticati ed è spesso a due piani, nell’interno del C. si trova di regola il pozzo, talora entro un’edicola addossata ad un lato o al centro, e in alcuni casi, come nelle certose, il cimitero dei monaci. |
Cibòrio |
Piccolo tabernacolo posto sopra l’altare per custodirvi l’Eucarestia. |
Cicogna |
"Ferro inchiodato o murato al canale di gronda e che ne fa il sostegno; ha una forma semicircolare." |
Cimasa |
Qualunque modanatura curva e sporgente. In genere si intende l’insieme di modanature a coronamento di un elemento architettonico, quale un piedistallo, una mensola, ecc. |
Cisterna |
"Serbatoio sotterraneo per conservare l’acqua piovana. Realizzato per lo più in muratura; provvisto di filtri depuratori sui condotti di adduzione e valvole per lo scarico periodico (spurgo). L’attingimento va fatto esclusivamente per mezzo di pompe." |
Città giardino |
Complesso urbanistico composto da edifici di limitato volume e distribuiti entro aree libere, secondo indici prestabiliti che tendono ad una bassa densità abitativa e carattere largamente estensivo. Questo tipo di urbanizzazione è applicabile nei quartieri periferici delle grandi città, costituendone il completamento. |
Coccio pesto o macinato |
Tipo di intonaco ottenuto impastando calce e granuli provenienti dalla maci- nazione di elementi in laterizio. |
Còclea |
Porta nell’anfiteatro da cui entravano le belve nell’arena. Il sistema delle scale a chiocciola. |
Coda di rondine |
"Incastro che congiunge due pezzi di legno; uno dei due ha un prolungamento a sezione trapezoidale con la base maggiore verso l’esterno, l’altro in corrispondenza ha un incavo a forma del pezzo compagno. Ha notevole resistenza anche a sforzi di trazione." |
Coibenza |
Capacità di un corpo di essere cattivo conduttore di calore e di elettricità. |
Collarino |
Elemento formato da un tondino ed un listello posto fra il termine superiore del fusto della colonna e il capitello. |
Colmareccio |
La trave di colmo, parallela agli arcarecci, di una copertura a due spioventi. |
Colonna |
Elemento verticale, quasi sempre a sezione circolare, talvolta in legno, ma più spesso in pietra o laterizio. Può essere isolata, a scopo celebrativo o commemorativo o impiegata come sostegno, unica o più spesso in serie ordinate (colonnato). È talvolta impiegata con apparente o esplicita funzione decorativa, anche congiuntamente al pilastro. Sostegno destinato a sostenere tetti od arcate. Si divide in base, fusto e capitello. Si usa talvolta isolata e decorata e allora chiamasi trionfale. |
Coltello (muro a) |
(anche coltellato o muro in foglio) Muro di mattoni messi uno sull’altro nel senso dello spessore. |
Comignolo |
La parte terminale della canna fumaria del camino (vedi), che sporge al di sopra della copertura dell’edificio. Anche linea di colmo: la parte più alta del tetto dove si incontrano gli spioventi. |
Compensato (legno) |
Pannello ottenuto da fogli assai sottili (3 o più) di legname detti piallacci o sfogliati, che vengono disposti in modo alternato con le fibre incrociate e vengono poi incollati e sottoposti a forti pressioni. Il C. di legno è abbastanza flessibile e assai resistente. Lo spessore varia da 3 a 4 mm fino a 25 mm e oltre, le dimensioni del pannello in genere sono di cm 240 x 120. |
Compluvio |
Linea o punto dove confluiscono le acque piovane raccolte dalle falde sia inclinate a tetto, sia piane (v. displuvio). Nell’antica casa romana con tale termine si indicava l’apertura quadrata o rettangolare, praticata nel tetto dell’atrio dalla quale l’acqua piovana cadeva nella vasca sottostante, detta impluvio. |
Composito |
Ordine classico, di origine latina, derivato dalla fusione degli elementi dell’ordine corinzio con quelli dell’ordine ionico. |
Concio |
Blocco di pietra lavorato per essere messo in opera. Secondo il suo utilizzo il C. prende nomi diversi: cuneo negli archi, tamburo o rocchio nelle colonne, bozza o bugna nelle strutture rustiche (elementi sporgenti nella faccia a vista). Anche i monoliti in cui sono suddivisi i grandi getti di calcestruzzo. In genere la lavorazione dei conci si chiama apparecchio ma può assumere nomi più specifici: sbozzatura a punta grossa, lavorazione a punta fina, martellinatura semplice o doppia. |
Contraffisso |
Trave della capriata (vedi) collocata fra metà circa del puntone e l’estremità inferiore del monaco. In genere trave di un’incavallatura (centina) che ne riduce la luce libera di inflessione, e ne consente l’applicazione di carichi concentrati. |
Contrafforte |
(anche sperone) Elemento di rinforzo sul fronte esterno od interno di una struttura muraria per aumentare la resistenza all’azione di forze orizzontali (spinte) che la sottopongono al pericolo di ribaltamento. Esempio è, nella costruzione di cupole, l’azione di opporre resistenza alla spinta del volto specilmente sulla linea di imposta. Acquista preminente valore compositivo e stilistico nell’architettura gotica, sotto forma di pilone collegato, mediante arco rampante, alla struttura di sostegno della volta. |
Controsoffitto |
"Struttura di tipo leggero, appesa all’intradosso del solaio (soffitto) mediante sospensioni pendini, che formano la struttura di sostegno (legno o metallo) completata da una schermatura di vario genere; che può essere continua e chiusa, realizzata in opera con intonaco disteso su rete metallica, oppure discontinua, costituita da elementi amovibili in legno, gesso, materiali metallici (a superficie compatta, o a griglia, o a doghe, ecc.). Il C. ha la funzione di isolamento termoacustico, mascheramento di travature ed impianti in genere, e, molto spesso, di alloggiamento dei corpi illuminanti." |
Controtelaio |
Struttura a cui viene fissato il telaio di porte da interni, che in genere non è in vista ed ancorato direttamente al tramezzo in muratura. |
Controventi |
Elementi di strutture, in genere di acciaio, composti da aste che hanno il compito di irrigidire la struttura stessa, rendendola atta a resistere a sforzi agenti secondo una giacitura orizzontale (es. l’azione del vento). |
Conversa |
Elemento metallico (lamiera di ferro zincato, di zinco, di piombo) o in PVC utilizzato a raccogliere l’acqua nei compluvi e ad assicurare l’impermeabilità in punti peculiari come attraversamenti di comignoli, intersezioni con muri, ecc. |
Copertura a shed |
"Costituita da due ordini di falde divesamente inclinati e con lunghe vetrate su uno di essi per conseguire la maggiore e più uniforme illuminazione; v. tetto." |
Copertura sospesa |
"Strutturata secondo una singola o doppia orditura di cavi di acciaio, resistente a sollecitazioni di trazione; che trasmettono i carichi agenti sulla struttura alle fondazioni." |
Coppella |
"Mantello di agglomerato di sughero che negli impianti idraulici copre le tubazioni di acqua fredda, preventivamente bitumate, per evitare l’inconveniente del trasudo; v. condensa." |
Coppiglia |
(anche copiglia) Perno, formato da una barretta di metallo ripiegata su se stessa, che viene introdotto nei fori e poi fermato divaricando la parte sporgente. |
Coppo |
"(anche canale) Tegola in terracotta, curva, leggermente conica; utilizzata per coperture di tetti disponendole a file alternate con la concavità verso l’alto e verso il basso. Ha lunghezza da 30 a 40 cm; v. embrice." |
Copriferro |
Nelle costruzioni in calcestruzzo armato è lo spessore che separa l’armatura dalla superficie esterna del getto. Nel caso di setti, pareti e solette almeno 0.8 cm, nel caso di travi e pilastri almeno 2 cm, in presenza di salsedine marina e in ambiente comunque aggressivo le dimensioni riportate vanno aumentate rispettivamente a 2 cm ed a 4 cm. |
Corda |
(anche luce) Distanza fra i due piedritti dell’arco (vedi). |
Cordolo |
Elemento di calcestruzzo semplice o debolmente armato, ad andamento orizzontale, che si inserisce in una muratura in corrispondenza del piano di imposta dei solai, per ripartire su di essa i carichi verticali provenienti da altri elementi strutturali (solai, scale, ecc.). |
Cordonata |
Strada inclinata interrotta ad intervalli regolari da gradini in pietra o laterizio con pedata molto larga e leggermente inclinata, e alzata piccolissima. Fu detta anche rampa bramantesca per l’uso che ne fece Bramante. Celebre è la C. dell’accesso principale al Campidoglio. |
Corìnzio |
Ordine classico caratterizzato principalmente dal capitello circondato da foglie di acanto, e proporzioni in altezza più sviluppate rispetto all’odine dorico e ionico. |
Cornice |
Membratura composta di varie modanature parallele, variamente sagomate e aggettanti l’una su l’altra. Possono corrispondere a caratteristiche costruttive dell’edificio o essere soltanto elemento di composizione e decoro. Negli stili classici la C. è una delle parti della trabeazione, si sovrappone al fregio, ed è composta da sopracornice e sottocornice. Altre parti sono lo spiovente e il gocciolatoio. |
Cornicione |
Coronamento, quasi sempre sporgente, dell’edificio. Nell’architettura moderna il C. è scomparso o ha preso forme schematiche di semplice gronda piana in aggetto. |
Corno |
L’angolo sporgente dell’abaco nel capitello ionico e corinzio. |
Coro |
"Parte della chiesa dove il clero si raduna per cantare gli uffici religiosi. Nelle prime basiliche cristiane (es. Basilica Costantiniana) era collocato dinanzi all’al- tare, con l’architettura romanica, ma specialmente con quella gotica, trova nuova collocazione: dietro l’altare maggiore, nella parte terminale della chiesa (v. abside). Ne è parte integrante l’insieme dei sedili per i cantori, stalli lignei, che spesso raggiungono altissimo livello compositivo, e prendono essi stessi il nome di coro. Celebri sono quelli, in Italia, del Duomo d’Orvieto (sec. 14°), del Duomo di Siena (1363-97), di S. Francesco ad Assisi (sec. 15°), della Certosa di Pavia (sec. 16°), ecc.; all’estero: quelli del Duomo di Ulma (sec. 15°), del Duomo di Siviglia (sec. 15°), ecc." |
Corrente |
Qualsiasi elemento costruttivo, di forma allungata e messo in opera in posizione orizzontale, utilizzato per migliorare il comportamento statico delle varie parti della costruzione. Ad esempio i travicelli che poggiano sulle travi principali, corsi di pietra, catene e legamenti di legno. Si chiamano correntini o listelli pezzi di legno segati, dalla lunghezza variabile (da 2 a 4 m), e sezione da 15x30mm a 40x40mm. |
Corso |
(anche filare) Serie di mattoni o di conci allineati su uno stesso piano orizzonta- le in una struttura muraria. |
Corte |
Spazio scoperto entro il perimetro di un fabbricato, per dar luce o aria alle stanze che vi si affacciano. Anche residenza di un sovrano (règgia). |
Cortina |
"Rivestimento di murature, portanti o di tamponamento, formato da materiale in laterizio a faccia vista. Gli elementi costituenti vengono comunemante chiamati “mattoncini”; mattoni pieni e stretti, posteriormante possono avere scanalature che facilitano la presa della malta." |
Coscia |
Sostegno laterale di un muro, di un ponte e simili. Si dice cosciale la trave di sostegno di una scala. |
Costipare |
"Operazione che si compie per migliorare le condizioni di un terreno torboso o melmoso nel quale debbano essere costruite le fondazioni di un edificio; attraverso battitura con magli, in modo da aprire dei piccoli pozzi che si riempiono con materiale solido, o mediante l’introduzione nel terreno di pali di legno o calcestruzzo semplice o armato. Anche rendere compatto il calcestruzzo entro una cassaforma." |
Costolone |
"(raro costola) Arco di sostegno, aggettante sull’intradosso, che forma l’ossatura delle volte. I C. nella cupola hanno andamento meridiano; nella volta a botta sono paralleli e disposti normalmente alle generatrici; in quella a crociera seguono l’intersezione delle volte a botte che danno origine alla volta a crociera. I C. permettono l’alleggerimento di tutta la superficie della volta e di fare convergere tutto il peso sui punti di appoggio, che nell’architettura medioevale assumono forma di pilastri polistili, elementi, statici e compositivi, catatteriz- zanti l’arte gotica." |
Cotto |
Mattone piatto, cotto, poroso e di colore intenso derivante dall’impasto di argilla. Le dimensioni variano da 25x25 cm a 40x40 cm. |
Cremagliera |
Asta dentata fissa, che accoppiata ad una ruota dentata, trasforma un moto rotatorio in moto traslatorio. |
Cremonese |
"Sistema di chiusura di infissi di finestre e porte; formato da due aste verticali che vengono manovrate da una maniglia, e che scorrono in anelli fissati all’imposta." |
Criptoportico |
Portico coperto, che nella casa romana era luogo di riposo al fresco d’estate e al caldo d’inverno, usato anche come mercato coperto. Grandiosi quelli dei Palazzi Imperiali del Palatino, di Villa Adriana, ecc. |
Cristo |
Opera provvisionale in legno o ferro a sostegno di un impalcato. |
Cubìcolo |
Stanza da letto, nell’antica casa romana, occupata dai figli o da membri secondari della famiglia, mentre il padre e la madre dormivano nel tablino. |
Cunetta |
Elemento longitudinale, di modesta altezza, realizzato generalmente in calcestruzzo, che delimita lateralmente il corpo di una strada, con la funzione di raccogliere l’acqua piovana ed avviarla ai tombini di scarico. |
Cùpola |
Struttura architettonica di copertura di un edificio a superficie curva e con perimetro d'appoggio in genere circolare. Volta per lo più a forma di emisfero che si innalza sulla crociera di una chiesa. |
Curtain wall |
Vedi Facciata continua. |
Cùspide |
Coronamento di forma triangolare o piramidale (derivanti dal profilo di un arco acuto o a fiamma) di una costruzione o parte di essa. Un edificio si dice monocuspidale, bicuspidale, tricuspidale, policuspidale, a seconda che termini con una, con due, con tre, o con più cuspidi. È motivo predominante dell’arte gotica. |