N
Navata |
"(raro nave) Spazio interno di una costruzione (chiesa, tempio, ecc.), delimitato da muri perimetrali o da file di sostegni (colonne, pilastri) che sorreggono la copertura e che articolano e compongono lo spazio interno. Questo tipo di distribuzione planimetrica, si trovava già nelle costruzioni dell’antico Egitto (nel tempio di Karnak). Quasi sempre le navate sono tre, ma in alcuni antichi templi, o in alcune chiese medievali sono in numero maggiore, per lo più dispari. Tale forma architettonica è caratteristica delle chiese (dalle basiliche paleocristiane in poi): la N. di mezzo si dice centrale, è la più larga e la più alta, favorendo l’apertura di finestre o la realizzazione di gallerie che nel Medioevo erano dette matronei; quelle di fianco si dicono laterali; e la navata trasversale si dice transetto." |
Neoprene |
Gomma sintetica al policloroprene. Resistente al vapore acqueo, all’acqua, alla putrefazione, all’ozono, ecc. Lavorata per estrusione, è impiegata per la realizzazione di guarnizioni per vetrature, e per giunti fra pannelli cementizi. |
Nervatura |
"Sistema costruttivo che aumenta la resistenza di una struttura. Le N. possono rimanere occultate entro la massa della struttura, come nelle volte e murature romane ove la loro funzione di irrigidimento è affidata interamente all’uso di materiali più resistenti (costruzioni di archi nella muratura stessa), oppure sporgere dalla superficie assumendo oltre che carattere strutturale anche carattere compositivo (es. i costoloni nelle cattedrali gotiche); v. costolone." |
Nicchia |
Incavo nello spessore del muro, a sezione circolare o poligonale, con coronamen- to, in genere, formato da un quarto di sfera. Costituisce elemento decorativo, per lo più destinato ad accogliere una statua. |
Nichel |
"Elemento chimico di simbolo Ni, numero atomico 28. Si trova in natura in vari minerali (nichelina, smaltite, ecc.). Solo di rado il metallo si trova allo atato libero, per es. in qualche meteorite. Il suo colore è bianco lucente, d’aspetto simile all’argento; resistente agli agenti atmosferici. Il N. si impiega, più che per la fabbricazione di oggetti, per ricoprire altri metalli a scopo protettivo (nichelatura) o decorativo, e nella preparazione di acciai tenaci e resistenti alla corrosione." |
Ninfeo |
"In origine era così chiamato il luogo, grotta o altro, dedicato alle ninfe. In seguito, in epoca ellenistica e romana, era una costruzione a pianta poligonale o circolare con fronte colonnato, spesso caratterizzata da un aspetto fastoso e scenografico, era destinata alla celebrazione delle nozze o a luogo di piacere. Celebri sono i N. che si trovano a Mileto, ad Efeso e nella Villa Adriana a Tivoli. Anche nelle grandi ville rinascimentali e barocche si costruirono N. caratterizzati sempre da monumentali e scenografiche fontane; ad esempio il N. a Villa d’Este a Tivoli." |
Nuraghe |
"Costruzione preistorica (dal secondo millennio a.C. all’invasione romana) caratteristico della Sardegna, dove se ne trovano più di 6000. Eretto con rocce sedimentarie o eruttive, sempre senza malta cementizia; hanno, in genere, forma di torre tronco-conica con porta architravata. La loro funzione, probabilmente non era quella di sepolcro, ma di abitazione fortificata; v. megalitico." |